1. Il Tragico Naufragio Della Nave Sirio
7. Stornelli d’Esilio - Nostra patria
15. Noi vogliamo l'uguaglianza
21. Il Maggio - Ottava monte cusna
Organisation : Anna ANDREOTTI - Maggese
-1- IL TRAGICO NAUFRAGIO DELLA NAVE SIRIO
Ecouter : Caterina Bueno ; Il Nuovo Canzoniere Italiano
E da Genova il Sirio partivano
Per l’America varcare, varcare i confin
E da bordo cantar si sentivano
Tutti allegri del suo, del suo destin.
Ed a bordo, lerì
Cantar si sentivan, lerà
Tutti allegri, lerì
Del suo destin
Ed a bordo, lerì
Cantar si sentivan, lerà
Tutti allegri, lerì
Del suo destin.
Urtò il Sirio un terribile scoglio,
Di tanta gente la mise-, la misera fin
Padri e madri abbracciava i suoi figli
Che sparivano Nelle onde, tra le onde del mar.
Ed a bordo, lerì
Un vescovo c’era, lerà
Dando a tutti, lerì
La sua benedizion
Ed a bordo, lerì
Un vescovo c'era, lerà
Dando a tutti, lerì
La sua benedizion.
-2- CARO PADRE
Ecouter : Caterina Bueno
Caro padre, vi scrivo piangendo,
questi righi per me dolorosi
e che mi restano ma tanto 'ngollosi,
e nel vedermi trattare così.
E scrivendo la mano mi trema
e di tutto vi faccio palese
'e m'hanno tolto la veste borghese
'e m'hanno tolto la mia gioventù.
Caro padre, che brutti momenti,
e qui non contano né pugni e né stiaffi,
'e disse il guardia: Levategli i baffi,
e l'avrei presa la spina nel cuor.
E la mattina del venti di marzo
il guardiano mi venne a vedere,
e con sé ce l'aveva i' barbiere
e una scranna per farmi sede'.
Con cattive maniere mi prese,
il rasoio 'un l'aveva perfetto,
e mi raschiava, parevo un capretto
e i miei baffini li vidi andà' giù.
Quando poi 'e gli èbban fatto tutto,
il guardiano m'accennò con un dito
e disse: Questo gli è i' vostro vestito,
e n'i'vedello mi fece tremà'.
Questo numero che oggi indossate
vi cancella da i'nome e casato,
Centosette sarete chiamato
e a Ridolfo Foscati mai più.
Centosette sarete chiamato
e a Rodolfo Foscati mai più.
-3- IL LAVORO E POCO
Chant des Mondine de la région d'Émilie-Romagne
Ecouter : Anna Andreotti - Margherita Trefoloni… Philharmonie de Paris
Il lavoro è poco
Rubare non si può
Morire di fame /
E questo poi no / x2
Siam tutti fratelli
Vogliamo lavorar
Vogliamo in Italia /
Lavoro e libertà/ x2
I nostri genitori
Che han tanto lavora
E dai padroni /
Son stati sfruttà /x2
E noi che siamo i figli
Li vogliamo vendicar
Vogliamo la riforma agraria/
E pace e libertà / x2
Via dall’Italia
I grandi sfruttator
Che sfruttano il pane /
Di noi lavorator / x2
Il lavoro è poco
Rubare non si può
Morire di fame /
E questo poi no / x2
-4- E LU SULE A MISE LE TENDE
Puglia -Ecouter : enregistrement Enza Pagliara - CD Aria Stisa
E lu sule a mise le tende
a llu patrunu lu muccu li pende
e percé ni pende a fare /
è rriata l’ura de scapulà/ x2
Lu patrunu dice ca è imprima
ni sittamu e facimu puntina
lu fattore tice ca notte /
ci sittamo e facimu caorte/ x2
e lu sule a mise le impise
lu patrunu misura turnisi
e percé misura a fare /
è rriato sabato e n’a pagà/ x2
-5- LU FURESTIERE
Ecouter : CD Aria Stisa
Lu furestiere dorme stanotte sull'aia,/
dorme sull'aia a la frescura./ x2
Pe' cuperte la racanella, /
pe' cuscine la sacchettola;/ x2
Lu furastiero dorme sull'aia,
lu furastiero dorme sull'aia.
-6- ADDIO LUGANO BELLA
Testo di Pietro Gori, Musica: Sull'aria di Addio Sanremo bella, Canzone popolare toscana
Ecouter : Pietro Gori ; Coro "25 Aprile" Olivolo Venezia
Addio Lugano bella o dolce terra pia
cacciati senza colpa gli anarchici van via
e partono cantando con la speranza in cuor.
E partono cantando con la speranza in cuor.
Ed è per voi sfruttati per voi lavoratori
che siamo incatenati al par dei malfattori
eppur la nostra idea è solo idea d'amor.
Eppur la nostra idea è solo idea d'amor.
Anonimi compagni, amici che restate
le verità sociali da forti propagate
è questa la vendetta che noi vi domandiam.
E questa la vendetta che noi vi domandiam.
Ma tu che ci discacci con una vil menzogna
repubblica borghese un dì ne avrai vergogna
noi oggi ti accusiamo in faccia all'avvenir.
Noi oggi ti accusiamo in faccia all'avvenir.
Cacciati senza tregua andrem di terra in terra
a predicar la pace ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi, la guerra agli oppressor.
La pace tra gli oppressi la guerra agli oppressor.
Elvezia il tuo governo schiavo d'altrui si rende
d'un popolo gagliardo le tradizioni offende
e insulta la leggenda del tuo Guglielmo Tell.
E insulta la leggenda del tuo Guglielmo Tell.
Addio cari compagni amici luganesi
addio bianche di neve montagne ticinesi
i cavalieri erranti son trascinati al nord.
e partono cantando con la speranza in cor.
-7- STORNELLI D’ESILIO
Pietro Gori
Ecouter : Il Nuovo Canzoniere Italiano
O profughi d'Italia a la ventura
si va senza rimpianti nè paura.
Nostra patria è il mondo intero
nostra legge è la libertà
ed un pensiero
ribelle in cor ci sta.
Dei miseri le turbe sollevando
fummo d'ogni nazione messi al bando
Nostra patria è il mondo intero…
Dovunque uno sfruttato si ribelli
noi troveremo schiere di fratelli.
Nostra patria è il mondo intero...
Raminghi per le terre e per i mari
per un'Idea lasciamo i nostri cari.
Nostra patria è il mondo intero…
Passiam di plebi varie tra i dolori
de la nazione umana precursori.
Nostra patria è il mondo intero...
Ma torneranno Italia i tuoi proscritti
ad agitar la face dei diritti.
Nostra patria è il mondo intero...
-8- FESTA D’APRILE
Ecouter : Giovanna Marini, Coro Inni e Canti di Lotta
E' già da qualche tempo che i nostri fascisti
si fan vedere poco e sempre più tristi,
hanno capito forse, se non son proprio tonti,
che sta arrivare la resa dei conti.
Forza che è giunta l'ora, infuria la battaglia
per conquistare la pace, per liberare l'Italia;
scendiamo giù dai monti a colpi di fucile;
evviva i partigiani! è festa d'Aprile.
Nera camicia nera, che noi abbiam lavata,
non sei di marca buona, ti sei ritirata;
si sa, la moda cambia quasi ogni mese,
ora per il fascista s'addice il borghese..
Forza che è giunta l'ora, infuria la battaglia…
Quando un repubblichino omaggia un germano
alza il braccio destro al saluto romano.
ma se per caso incontra partigiani
per salutare alza entrambe le mani.
Forza che è giunta l'ora, infuria la battaglia…
In queste settimane, miei cari tedeschi
maturano le nespole persino sui peschi;
l'amato Duce e il Fuhrer ci davano per morti
ma noi partigiani siam sempre risorti.
Forza che è giunta l'ora, infuria la battaglia…
-9- DIMMI BEL GIOVANE
Ecouter : Bandiera Rossa
Dimmi bel giovane
onesto e biondo
dimmi la patria
tua qual'è / tua qual'è
Adoro il popolo
la mia patria è il mondo
il pensier libero
è la mia fe' / è la mia fe'
La casa è di chi l'abita
è vile chi lo ignora
il tempo è dei filosofi /
il tempo è dei filosofi
La casa è di chi l'abita
è vile chi lo ignora
il tempo è dei filosofi /
la terra di chi la lavora
Addio mia bella
casetta addio
madre amatissima
e genitor / e genitor
Io pugno intrepido
per la Comune come Leonida
saprò morir x2
La casa è di chi l'abita…
-10- CASERIO
(auteur)
Ecouter : Sandra Mantovani
E t'avventasti tu 'si buono e mite
A scuoter l'alme schiave ed avvilite.
Tremarono i potenti all'atto fiero
E nuove insidie tesero al pensiero
Ma il popolo a cui l'anima donasti
Non ti comprese eppur tu non piegasti.
E i tuoi vent'anni una feral mattina
Donasti al mondo da la ghigliottina
Al mondo vil la tua grand'alma pia
Alto gridando viva l'Anarchia.
Ma il dì s'appressa o bel ghigliottinato
Che il nome tuo verrà purificato
Quando sacre saran le vite umane
E diritto d'ognun la scienza e il pane.
Dormi Caserio entro la fredda terra
Donde ruggire udrai la final guerra
La gran battaglia contro gli oppressori
La pugna tra sfruttati e sfruttatori.
Voi che la vita e l'avvenir fatale
Offriste su l'altar dell'ideale
O falangi di morti sul lavoro
Vittime dell'altrui ozio e dell'oro.
Martiri ignoti o schiera benedetta
Già spunta il giorno della gran vendetta
De la giustizia già si leva il sole
Il popolo tiranni più non vuole.
-11- BATTAN L’OTTO
Caterina Bueno
Ecouter : Caterina Bueno
Battan l'otto ma saranno le nove
I miei figlioli ma son digiuni ancora
Ma viva il coraggio ma chi lo sa portare
Infame società dacci mangiare
Viva il coraggio ma chi lo sa portare
L'anarchia la lo difenderebbe
Ma viva il coraggio ma chi lo sa portare
I miei bambini han fame chiedono pane
Da socialista anch'io mi voglio vestire
Beloo gli é l rosso rosse son le bandiere
Ma verrà qui giorno della rivoluzione
Infame societa dovrai pagare
Verrà qui giorni della rivoluzione
Verra qui giorno che la dovrai pagare
Ma verrà qui giorno della rossa bandiera
Infame societa dovrai pagare
Bella é vita più bello gli é l'onore
Amo mia moglie e la famiglia mia
Ma viva il coraggio ma chi lo sa portare
Infame societa dacci mangiare
Dei socialisti è pieno le galere
Bada governi infame maltrattatore
Ma verra qui giorno della rivoluzione
Infame societa dovrai pagare e
-12- PARTONO GL’EMIGRANTI
Alfredo Bandelli
Ecouter : Alfredo Bandelli ; Giovanna Marini, Coro Inni e Canti di Lotta
Non piangere oi bella se devo partire
se devo restare lontano da te,
non piangere oi bella, non piangere mai
che presto, vedrai, ritorno da te.
Addio alla mia terra, addio alla mia casa
addio a tutto quello che lascio quaggiù;
o tornerò presto, o non tornerò mai,
soltanto il ricordo io porto con me.
Partono gli emigranti, partono per l'Europa
sotto lo sguardo della polizia;
Partono gli emigranti, partono per l'Europa
i deportati della borghesia.
Non piangere oi bella, non so quanto tempo
io devo restare a sudare quaggiù;
le notti son lunghe, non passano mai
e non posso mai averti per me.
Soltanto fatica, violenza e razzismo,
ma questa miseria più forza ci dà;
e cresce la rabbia, e cresce la voglia
la voglia di avere il mondo per me.
Partono gli emigranti, partono per l'Europa
sotto lo sguardo della polizia;
Partono gli emigranti, partono per l'Europa
i deportati della borghesiea
-13- INNO DEI MALFATTORI
(auteur)
Ecouter : Luisa Ronchini, Renzo Bonometto
Ai gridi ed ai lamenti
di noi plebe tradita,
la lega dei potenti
si scosse impaurita;
e prenci e magistrati
gridaron coi signori
che siam degli arrabbiati,
dei rudi malfattori!
Folli non siam né tristi
né bruti né birbanti,
ma siam degli anarchisti
pel bene militanti;
al giusto, al ver mirando
strugger cerchiam gli errori,
perciò ci han messo la bando
col dirci malfattori!
(ritornello)
Deh t’affretta a sorgere
o sol dell’avvenire
vivere vogliam liberi,
non vogliam più servire.
Natura, comun madre,
a niun nega i suoi frutti,
e caste ingorde e ladre
ruban quel ch’è di tutti
Che in comun si viva,
si goda e si lavori
tal è l’aspettativa
ch’abbiam noi malfattori
Chi spande l’impostura
avvolto in nera veste,
chi nega la natura
sfuggiam come la peste
Sfuggiam gli dei del cielo
e i falsi lor cultori,
del ver squarciamo il velo
perciò siam malfattori
(ritornello) Deh t’affretta…
Diviso han con le frodi
i popoli e terre,
da ciò gli ingiusti odi
e le feroci guerre.
Noi, che seguendo il vero,
gridiam in tutti i cori
che patria è il mondo intero,
ci chiaman malfattori
La chiesa e lo stato,
l’ingorda borghesia
contendono al creato
di libertà la via
Ma presto i dì verranno
che papa, re e signori
coi birri lor cadranno
per man dei malfattori
(ritornello) Deh t’affretta…
Noi del lavor siam figli
e col lavor concordi,
sfuggir vogliam gli artigli
dei vil padroni ingordi
Che il pane han trafugato
a noi lavoratori
e poscia han proclamato
che siam dei malfattori
Amor ritiene uniti
gli affetti naturali,
e non domanda riti
né lacci coniugali
Noi dai profan mercati
distor vogliam gli amori,
e sindaci e curati
ci chiaman malfattori
(ritornello) Deh t’affretta…
Leggi dannose e grame
di frode alti strumenti
secondan sol le brame
dei ricchi prepotenti
Dan pene a chi lavora,
onor a sfruttatori,
conferman poscia ancora
che siam dei malfattori
E allora vedremo sorgere
il sol dell’avvenir,
in pace potrem vivere
e in libertà gioir
-14- O CANCELLIER
Famiglie Brovelli Masera- Torrio di Ferriere
O cancellier che tieni
La penna in mano
Scrivi un po’ più leggera
la mia condanna
Scrivi un po’ più leggera
la mia condanna
Scrivi un po’ più leggera
la mia condanna
scrivi una letterina
alla mia mamma
scrivi una letterina
alla mia mamma
dille che so’ in galera
per una donna
dille che so’ in galera
per una donna
che mi ha promesso il cuore
non me l’ha dato
che mi ha promesso il cuore
non me l’ha dato
ed un bacin d’amore
me l’ha negato
-15- NOI VOGLIAMO L’UGUAGLIANZA
Mondine di Novi
Noi vogliamo l’uguaglianza
Siam chiamate malfattore
E noi siam lavoratore
Che i padroni non vogliamo
E giù la schiavitù
Vogliam la libertà
Siamo lavoratore
Siamo lavoratore
E giù la schiavitù
Vogliam la libertà
Siamo lavoratore
Vogliam la libertà
E noi donne sventoliamo
Le bandiere insanguinate
E farem le barricate
Per la vera libertà
E giù….
Ancor benché siamo donne
Noi paura non abbiamo
Per amor dei nostri figlie
oi in lega ci mettiamo
-16- LA NOTTE
Matteo Salvatore
La notte è bella soli soli,
a sto paiese
ce sta nissuno,
ce sta nissuno.
Ce arrabbiane li jatte chi li chène,
la jatta vince,
la jatta vince.
Ce sente da lontane lu lup’ mannare,
pe la pavura j’ me so scandète;
poi lu rumore
di l’acqua di li fundène
m’hanno fatte compagnia.
-17- LA FILANDA DE GHISALBA
La filanda de Ghisalba
si l'è pientada in mezzo a l'erba
l'è pú tanta la superbia
che la paga che i me dà
l'è pú tanta la superbia
che la paga che i me dà
In filanda de Ghisalba
i direttori sono intelligenti
loro fuman le sigarette
sempre ai spalle dei lavorator
loro fuman le sigarette
sempre ai spalle dei lavorator
-18- E LA MI MAMMA
Toscana Caterina Bueno
E la mi mamma la me lo diceva
Pigliar marito non sarà mai ben
Andare a letto al lume della luna
Col piatto in grembo e il piede sulla cuna
Quando ti credi di andartene a dormire
Piglialo l’ago e metete a cucire
Quando ti credi di andartene a letto
Prendi il bambino e mettetelo al petto
-19- AVANTI POPOLO
Gualtiero Bertelli
Avanti o popolo, alla riscossa
bandiera rossa s'innalzerà;
bandiera rossa, bandiera rossa
bandiera rossa trionferà.
Poiché non vogliam sfruttati
né vogliamo sfruttatori,
ci hanno detto quei signori
che la loro è libertà:
libertà d'esser padroni,
di poterci derubare,
siamo in tanti a lavorare,
sono in pochi a guadagnar.
Avanti o popolo, alla riscossa
bandiera rossa s'innalzerà;
bandiera rossa, bandiera rossa
bandiera rossa trionferà.
Poiché noi vogliam la terra
che ci avete derubato
e che per troppo vi abbiam lasciato,
ci gridate malfattori!
Ma le fabbriche potenti
che vi abbiamo costruito,
che ci hanno imprigionato,
ora noi vogliam guidar.
Vogliam le fabbriche, vogliam la terra
e non più guerra ma libertà,
e non più guerra, e non più guerra,
e non più guerra ma libertà.
Avanti popolo tuona il cannone
rivoluzione vogliamo far
rivoluzione, rivoluzione,
rivoluzione dobbiamo far
-20- MAGGIO DI BIASSA
vieni bel maggio vieni
vieni tutto fiorito/ x2
vieni bello e gradito
il mondo a rallegrare
E se non ci credete
che maggio sia venuto / x2
guardate dappertutto/
in mezzo all'erba e i fior/ x2
Tutti vogliamo un circolo
armati di coraggio / x2
cantiamo evviva evviva maggio
viva la gioventù
-21- MAGGIO - OTTAVA MONTE CUSNA
(auteur)
Se salirai quassù
un chiar mattino
florido di rugiada
al primo albore
dove regna l'abete
il faggio e il pino
nell'aria c'è il profumo
di ogni fiore
ferma il tuo andar turista
o cittadino
mira di questa valle
e lo splendore
e l'ora del tuo cuore
tu capirai
perché l’Ideale (Val d’Asta) non
si scorda mai
-22- VORREI CHE IL VATICANO
stornello anticlericale
Vorrei che il Vaticano
andesse in fiamme,
e il papa ne bruciasse /
lemme Iemmee il papa ne bruciasse /
lemme Iemme,
bruciasse i preti in corpo
alle su' mamme.
E quando moio io
non voglio preti,
non voglio preti e frati
nè paternostri,
non voglio preti e frati
nè paternostri
ma voglio la bandiera
dei socialisti.
E la rigi- la rigi- la rigira,
la rigira la sempre arditi,
evviva i socialisti,
abbasso i gesuiti!
Hanno arrestato tutti
i socialisti,
l'arresto fu ordinato
o dai ministri,
l'arresto fu ordinato
o dai ministri
e questi sono i veri
i camorristi.
E la rigi- la rigi- la rigira
la rigira e mai la sbaglia,
evviva i socialisti,
abbasso la sbirraglia!
La Francia ha già scacciato
i preti e i frati,
le monache, i conventi
ed i prelati,
le monache, i conventi
ed i prelati,
perchè eran tutte spie
e in ciò pagati.
E la rigi- la rigi- la rigira,
la rigira e la ferindora,
abbasso tutti i preti
e chi ci crede ancora!
Ma se Giordano Bruno
fosse campato,
non esisterebbe più
neanche il papato,
non esisterebbe più
neanche il papato
e il socialismo avrebbe
già trionfato.
E la rigi- la rigi- la rigira,
la rigiri e la fa trentuno,
evviva i socialisti,
evviva Giordano Bruno!
E quando muoio io
non voglio preti,
non voglio preti e frati
ne paternostri
ma quattro bimbe belle
alla mia barella,
ci voglio il socialista
e la sua bella.
E la rigi- la rigi- la rigiria
la ruota e la rotella,
evviva Giordano Bruno,
Garibaldi e Campanella! Ab lib ! ! ! !