1. Il Tragico Naufragio Della Nave Sirio
Organisation : En Compagnie de Zoé
-1- IL TRAGICO NAUFRAGIO DELLA NAVE SIRIO
Ecouter : Caterina Bueno ; Il Nuovo Canzoniere Italiano
E da Genova il Sirio partivano
Per l’America varcare, varcare i confin
E da bordo cantar si sentivano
Tutti allegri del suo, del suo destin.
Ed a bordo, lerì
Cantar si sentivan, lerà
Tutti allegri, lerì
Del suo destin
Ed a bordo, lerì
Cantar si sentivan, lerà
Tutti allegri, lerì
Del suo destin.
Urtò il Sirio un terribile scoglio,
Di tanta gente la mise-, la misera fin
Padri e madri abbracciava i suoi figli
Che sparivano Nelle onde, tra le onde del mar.
Ed a bordo, lerì
Un vescovo c’era, lerà
Dando a tutti, lerì
La sua benedizion
Ed a bordo, lerì
Un vescovo c'era, lerà
Dando a tutti, lerì
La sua benedizion.
-2- CARO PADRE
Ecouter : Caterina Bueno
Caro padre, vi scrivo piangendo, questi righi per me dolorosi e che mi restano ma tanto 'ngollosi, e nel vedermi trattare così.
E scrivendo la mano mi trema e di tutto vi faccio palese 'e m'hanno tolto la veste borghese 'e m'hanno tolto la mia gioventù.
Caro padre, che brutti momenti, e qui non contano né pugni e né stiaffi, 'e disse il guardia: Levategli i baffi, e l'avrei presa la spina nel cuor.
E la mattina del venti di marzo
il guardiano mi venne a vedere,
e con sé ce l'aveva i' barbiere
e una scranna per farmi sede'.
Con cattive maniere mi prese,
il rasoio 'un l'aveva perfetto,
e mi raschiava, parevo un capretto
e i miei baffini li vidi andà' giù.
Quando poi 'e gli èbban fatto tutto,
il guardiano m'accennò con un dito
e disse: Questo gli è i' vostro vestito,
e n'i'vedello mi fece tremà'.
Questo numero che oggi indossate
vi cancella da i'nome e casato,
Centosette sarete chiamato
e a Ridolfo Foscati mai più.
Centosette sarete chiamato
e a Rodolfo Foscati mai più.
-3- IL LAVORO E POCO
Chant des Mondine de la région d'Émilie-Romagne
Ecouter : Anna Andreotti - Margherita Trefoloni… Philharmonie de Paris
Il lavoro è poco Rubare non si può Morire di fame / E questo poi no / x2
Siam tutti fratelli Vogliamo lavorar Vogliamo in Italia / Lavoro e libertà/ x2
I nostri genitori Che han tanto lavora E dai padroni / Son stati sfruttà /x2
E noi che siamo i figli Li vogliamo vendicar Vogliamo la riforma agraria/ E pace e libertà / x2
Via dall’Italia I grandi sfruttator Che sfruttano il pane / Di noi lavorator / x2
Il lavoro è poco Rubare non si può Morire di fame / E questo poi no / x2
-4- E LU SULE A MISE LE TENDE
Puglia -Ecouter : enregistrement Enza Pagliara - CD Aria Stisa
E lu sule a mise le tende a llu patrunu lu muccu li pende e percé ni pende a fare / è rriata l’ura de scapulà/ x2
Lu patrunu dice ca è imprima ni sittamu e facimu puntina lu fattore tice ca notte / ci sittamo e facimu caorte/ x2
e lu sule a mise le impise lu patrunu misura turnisi e percé misura a fare / è rriato sabato e n’a pagà/ x2
-5- LU FURESTIERE
Ecouter : CD Aria Stisa
Lu furestiere dorme stanotte sull'aia,/ dorme sull'aia a la frescura./ x2
Pe' cuperte la racanella, / pe' cuscine la sacchettola;/ x2
Lu furastiero dorme sull'aia, lu furastiero dorme sull'aia.
-6- ADDIO LUGANO BELLA
Testo di Pietro Gori, Musica: Sull'aria di Addio Sanremo bella, Canzone popolare toscana
Ecouter : Pietro Gori ; Coro "25 Aprile" Olivolo Venezia
Addio Lugano bella o dolce terra pia cacciati senza colpa gli anarchici van via e partono cantando con la speranza in cuor. E partono cantando con la speranza in cuor.
Ed è per voi sfruttati per voi lavoratori che siamo incatenati al par dei malfattori eppur la nostra idea è solo idea d'amor. Eppur la nostra idea è solo idea d'amor.
Anonimi compagni, amici che restate le verità sociali da forti propagate è questa la vendetta che noi vi domandiam. E questa la vendetta che noi vi domandiam.
Ma tu che ci discacci con una vil menzogna repubblica borghese un dì ne avrai vergogna noi oggi ti accusiamo in faccia all'avvenir. Noi oggi ti accusiamo in faccia all'avvenir.
Cacciati senza tregua andrem di terra in terra a predicar la pace ed a bandir la guerra la pace tra gli oppressi, la guerra agli oppressor. La pace tra gli oppressi la guerra agli oppressor.
Elvezia il tuo governo schiavo d'altrui si rende d'un popolo gagliardo le tradizioni offende e insulta la leggenda del tuo Guglielmo Tell. E insulta la leggenda del tuo Guglielmo Tell.
Addio cari compagni amici luganesi addio bianche di neve montagne ticinesi i cavalieri erranti son trascinati al nord. e partono cantando con la speranza in cor.
-7- STORNELLI D’ESILIO
Pietro Gori
Ecouter : Il Nuovo Canzoniere Italiano
O profughi d'Italia a la ventura si va senza rimpianti nè paura.
Nostra patria è il mondo intero nostra legge è la libertà ed un pensiero ribelle in cor ci sta.
Dei miseri le turbe sollevando fummo d'ogni nazione messi al bando. Nostra patria è il mondo intero… Dovunque uno sfruttato si ribelli noi troveremo schiere di fratelli.
Nostra patria è il mondo intero...
Raminghi per le terre e per i mari per un'Idea lasciamo i nostri cari. Nostra patria è il mondo intero… Passiam di plebi varie tra i dolori de la nazione umana precursori.
Nostra patria è il mondo intero...
Ma torneranno Italia i tuoi proscritti ad agitar la face dei diritti.
Nostra patria è il mondo intero...
-8- FESTA D’APRILE
Ecouter : Giovanna Marini, Coro Inni e Canti di Lotta
E' già da qualche tempo che i nostri fascisti si fan vedere poco e sempre più tristi, hanno capito forse, se non son proprio tonti, che sta arrivare la resa dei conti.
Forza che è giunta l'ora, infuria la battaglia per conquistare la pace, per liberare l'Italia; scendiamo giù dai monti a colpi di fucile; evviva i partigiani! è festa d'Aprile.
Nera camicia nera, che noi abbiam lavata, non sei di marca buona, ti sei ritirata; si sa, la moda cambia quasi ogni mese, ora per il fascista s'addice il borghese..
Forza che è giunta l'ora, infuria la battaglia…
Quando un repubblichino omaggia un germano alza il braccio destro al saluto romano. ma se per caso incontra partigiani per salutare alza entrambe le mani.
Forza che è giunta l'ora, infuria la battaglia…
In queste settimane, miei cari tedeschi maturano le nespole persino sui peschi; l'amato Duce e il Fuhrer ci davano per morti ma noi partigiani siam sempre risorti.
Forza che è giunta l'ora, infuria la battaglia…
-9- DIMMI BEL GIOVANE
Ecouter : Bandiera Rossa
Dimmi bel giovane onesto e biondo dimmi la patria tua qual'è / tua qual'è
Adoro il popolo la mia patria è il mondo il pensier libero è la mia fe' / è la mia fe'
La casa è di chi l'abita è vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi / il tempo è dei filosofi La casa è di chi l'abita è vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi / la terra di chi la lavora
Addio mia bella casetta addio madre amatissima e genitor / e genitor Io pugno intrepido per la Comune come Leonida saprò morir x2
La casa è di chi l'abita…
-10- CASERIO
(auteur)
Ecouter : Sandra Mantovani
E t'avventasti tu 'si buono e mite A scuoter l'alme schiave ed avvilite. Tremarono i potenti all'atto fiero E nuove insidie tesero al pensiero Ma il popolo a cui l'anima donasti Non ti comprese eppur tu non piegasti. E i tuoi vent'anni una feral mattina Donasti al mondo da la ghigliottina Al mondo vil la tua grand'alma pia Alto gridando viva l'Anarchia. Ma il dì s'appressa o bel ghigliottinato Che il nome tuo verrà purificato Quando sacre saran le vite umane E diritto d'ognun la scienza e il pane. Dormi Caserio entro la fredda terra Donde ruggire udrai la final guerra La gran battaglia contro gli oppressori La pugna tra sfruttati e sfruttatori. Voi che la vita e l'avvenir fatale Offriste su l'altar dell'ideale O falangi di morti sul lavoro Vittime dell'altrui ozio e dell'oro. Martiri ignoti o schiera benedetta Già spunta il giorno della gran vendetta De la giustizia già si leva il sole Il popolo tiranni più non vuole.
-11- BATTAN L’OTTO
Caterina Bueno
Ecouter : Caterina Bueno
Battan l'otto ma saranno le nove I miei figlioli ma son digiuni ancora Ma viva il coraggio ma chi lo sa portare Infame società dacci mangiare
Viva il coraggio ma chi lo sa portare L'anarchia la lo difenderebbe Ma viva il coraggio ma chi lo sa portare I miei bambini han fame chiedono pane
Da socialista anch'io mi voglio vestire Beloo gli é l rosso rosse son le bandiere Ma verrà qui giorno della rivoluzione Infame societa dovrai pagare
Verrà qui giorni della rivoluzione Verra qui giorno che la dovrai pagare Ma verrà qui giorno della rossa bandiera Infame societa dovrai pagare
Bella é vita più bello gli é l'onore Amo mia moglie e la famiglia mia Ma viva il coraggio ma chi lo sa portare Infame societa dacci mangiare
Dei socialisti è pieno le galere Bada governi infame maltrattatore Ma verra qui giorno della rivoluzione Infame societa dovrai pagare e
-12- PARTONO GL’EMIGRANTI
Alfredo Bandelli
Ecouter : Alfredo Bandelli ; Giovanna Marini, Coro Inni e Canti di Lotta
Non piangere oi bella se devo partire se devo restare lontano da te, non piangere oi bella, non piangere mai che presto, vedrai, ritorno da te.
Addio alla mia terra, addio alla mia casa addio a tutto quello che lascio quaggiù; o tornerò presto, o non tornerò mai, soltanto il ricordo io porto con me.
Partono gli emigranti, partono per l'Europa sotto lo sguardo della polizia; Partono gli emigranti, partono per l'Europa i deportati della borghesia.
Non piangere oi bella, non so quanto tempo io devo restare a sudare quaggiù; le notti son lunghe, non passano mai e non posso mai averti per me.
Soltanto fatica, violenza e razzismo, ma questa miseria più forza ci dà; e cresce la rabbia, e cresce la voglia la voglia di avere il mondo per me.
Partono gli emigranti, partono per l'Europa sotto lo sguardo della polizia; Partono gli emigranti, partono per l'Europa i deportati della borghesiea
-13- INNO DEI MALFATTORI
(auteur)
Ecouter : Luisa Ronchini, Renzo Bonometto
Ai gridi ed ai lamenti di noi plebe tradita, la lega dei potenti si scosse impaurita; e prenci e magistrati gridaron coi signori che siam degli arrabbiati, dei rudi malfattori!
Folli non siam né tristi né bruti né birbanti, ma siam degli anarchisti pel bene militanti; al giusto, al ver mirando strugger cerchiam gli errori, perciò ci han messo la bando col dirci malfattori!
(ritornello) Deh t’affretta a sorgere o sol dell’avvenire vivere vogliam liberi, non vogliam più servire.
Natura, comun madre, a niun nega i suoi frutti, e caste ingorde e ladre ruban quel ch’è di tutti Che in comun si viva, si goda e si lavori tal è l’aspettativa ch’abbiam noi malfattori
Chi spande l’impostura avvolto in nera veste, chi nega la natura sfuggiam come la peste Sfuggiam gli dei del cielo e i falsi lor cultori, del ver squarciamo il velo perciò siam malfattori
(ritornello) Deh t’affretta…
Diviso han con le frodi i popoli e terre, da ciò gli ingiusti odi e le feroci guerre.
Noi, che seguendo il vero, gridiam in tutti i cori che patria è il mondo intero, ci chiaman malfattori
La chiesa e lo stato, l’ingorda borghesia contendono al creato di libertà la via
Ma presto i dì verranno che papa, re e signori coi birri lor cadranno per man dei malfattori
(ritornello) Deh t’affretta…
Noi del lavor siam figli e col lavor concordi, sfuggir vogliam gli artigli dei vil padroni ingordi
Che il pane han trafugato a noi lavoratori e poscia han proclamato che siam dei malfattori
Amor ritiene uniti gli affetti naturali, e non domanda riti né lacci coniugali
Noi dai profan mercati distor vogliam gli amori, e sindaci e curati ci chiaman malfattori
(ritornello) Deh t’affretta…
Leggi dannose e grame di frode alti strumenti secondan sol le brame dei ricchi prepotenti
Dan pene a chi lavora, onor a sfruttatori, conferman poscia ancora che siam dei malfattori
E allora vedremo sorgere il sol dell’avvenir, in pace potrem vivere e in libertà gioir