2024-06 - stage chant - A. Andreotti - Saint-Pierre la Mer

  1. Il Tragico Naufragio Della Nave Sirio
  2. Caro padre
  3. Il lavoro e poco
  4. E lu sule a mise le tende
  5. Lu furestiere
  6. Addio Lugano bella
  7. Stornelli d’Esilio - Nostra patria
  8. Festa d’Aprile
  9. Dimmi bel giovane
  10. Caserio
  11. Battan l’otto
  12. Partono gl’emigranti
  13. Inno dei malfattori
Organisation : En Compagnie de Zoé

Il Tragico Naufragio Della Nave Sirio

E da Genova il Sirio partivano
Per l’America varcare, varcare i confin
E da bordo cantar si sentivano
Tutti allegri del suo, del suo destin.

Ed a bordo, lerì
Cantar si sentivan, lerà
Tutti allegri, lerì
Del suo destin
Ed a bordo, lerì
Cantar si sentivan, lerà
Tutti allegri, lerì
Del suo destin.

Urtò il Sirio un terribile scoglio,
Di tanta gente la mise-, la misera fin
Padri e madri abbracciava i suoi figli
Che sparivano Nelle onde, tra le onde del mar.

Ed a bordo, lerì
Un vescovo c’era, lerà
Dando a tutti, lerì
La sua benedizion
Ed a bordo, lerì
Un vescovo c'era, lerà
Dando a tutti, lerì
La sua benedizion.


Caro padre
Ecouter : Caterina Bueno

Caro padre, vi scrivo piangendo,
questi righi per me dolorosi
e che mi restano ma tanto 'ngollosi,
e nel vedermi trattare così.

E scrivendo la mano mi trema
e di tutto vi faccio palese
'e m'hanno tolto la veste borghese
'e m'hanno tolto la mia gioventù.

Caro padre, che brutti momenti,
e qui non contano né pugni e né stiaffi,
'e disse il guardia: Levategli i baffi,
e l'avrei presa la spina nel cuor.

E la mattina del venti di marzo
il guardiano mi venne a vedere,
e con sé ce l'aveva i' barbiere
e una scranna per farmi sede'.

Con cattive maniere mi prese,
il rasoio 'un l'aveva perfetto,
e mi raschiava, parevo un capretto
e i miei baffini li vidi andà' giù.

Quando poi 'e gli èbban fatto tutto,
il guardiano m'accennò con un dito
e disse: Questo gli è i' vostro vestito,
e n'i'vedello mi fece tremà'.

Questo numero che oggi indossate
vi cancella da i'nome e casato,
Centosette sarete chiamato
e a Ridolfo Foscati mai più.
Centosette sarete chiamato
e a Rodolfo Foscati mai più.


Il lavoro e poco
Chant des Mondine de la région d'Émilie-Romagne - Ecouter : Anna Andreotti - Margherita Trefoloni… Philharmonie de Paris

Il lavoro è poco
Rubare non si può
Morire di fame /
E questo poi no / x2

Siam tutti fratelli
Vogliamo lavorar
Vogliamo in Italia /
Lavoro e libertà/ x2

I nostri genitori
Che han tanto lavora
E dai padroni /
Son stati sfruttà /x2

E noi che siamo i figli
Li vogliamo vendicar
Vogliamo la riforma agraria/
E pace e libertà / x2

Via dall’Italia
I grandi sfruttator
Che sfruttano il pane /
Di noi lavorator / x2

Il lavoro è poco
Rubare non si può
Morire di fame /
E questo poi no / x2


E lu sule a mise le tende

E lu sule a mise le tende
a llu patrunu lu muccu li pende
e percé ni pende a fare /
è rriata l’ura de scapulà/ x2

Lu patrunu dice ca è imprima
ni sittamu e facimu puntina
lu fattore tice ca notte /
ci sittamo e facimu caorte/ x2

e lu sule a mise le impise
lu patrunu misura turnisi
e percé misura a fare /
è rriato sabato e n’a pagà/ x2


Lu furestiere
Ecouter : CD Aria Stisa

Lu furestiere dorme stanotte sull'aia,/
dorme sull'aia a la frescura./ x2

Pe' cuperte la racanella, /
pe' cuscine la sacchettola;/ x2

Lu furastiero dorme sull'aia,
lu furastiero dorme sull'aia.


Addio Lugano bella
Testo di Pietro Gori, Musica: Sull'aria di Addio Sanremo bella, Canzone popolare toscana - Ecouter : Pietro Gori ; Coro "25 Aprile" Olivolo Venezia

Addio Lugano bella o dolce terra pia
cacciati senza colpa gli anarchici van via
e partono cantando con la speranza in cuor.
E partono cantando con la speranza in cuor.

Ed è per voi sfruttati per voi lavoratori
che siamo incatenati al par dei malfattori
eppur la nostra idea è solo idea d'amor.
Eppur la nostra idea è solo idea d'amor.

Anonimi compagni, amici che restate
le verità sociali da forti propagate
è questa la vendetta che noi vi domandiam.
E questa la vendetta che noi vi domandiam.

Ma tu che ci discacci con una vil menzogna
repubblica borghese un dì ne avrai vergogna
noi oggi ti accusiamo in faccia all'avvenir.
Noi oggi ti accusiamo in faccia all'avvenir.

Cacciati senza tregua andrem di terra in terra
a predicar la pace ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi, la guerra agli oppressor.
La pace tra gli oppressi la guerra agli oppressor.

Elvezia il tuo governo schiavo d'altrui si rende
d'un popolo gagliardo le tradizioni offende
e insulta la leggenda del tuo Guglielmo Tell.
E insulta la leggenda del tuo Guglielmo Tell.

Addio cari compagni amici luganesi
addio bianche di neve montagne ticinesi
i cavalieri erranti son trascinati al nord.
e partono cantando con la speranza in cor.


Stornelli d’Esilio - Nostra patria
Pietro Gori - Ecouter : Il Nuovo Canzoniere Italiano

O profughi d'Italia a la ventura
si va senza rimpianti nè paura.

Nostra patria è il mondo intero
nostra legge è la libertà
ed un pensiero
ribelle in cor ci sta.

Dei miseri le turbe sollevando
fummo d'ogni nazione messi al bando.
Nostra patria è il mondo intero…
Dovunque uno sfruttato si ribelli
noi troveremo schiere di fratelli.

Nostra patria è il mondo intero...

Raminghi per le terre e per i mari
per un'Idea lasciamo i nostri cari.
Nostra patria è il mondo intero…
Passiam di plebi varie tra i dolori
de la nazione umana precursori.

Nostra patria è il mondo intero...

Ma torneranno Italia i tuoi proscritti
ad agitar la face dei diritti.

Nostra patria è il mondo intero...


Festa d’Aprile

E' già da qualche tempo che i nostri fascisti
si fan vedere poco e sempre più tristi,
hanno capito forse, se non son proprio tonti,
che sta arrivare la resa dei conti.

Forza che è giunta l'ora, infuria la battaglia
per conquistare la pace, per liberare l'Italia;
scendiamo giù dai monti a colpi di fucile;
evviva i partigiani! è festa d'Aprile.

Nera camicia nera, che noi abbiam lavata,
non sei di marca buona, ti sei ritirata;
si sa, la moda cambia quasi ogni mese,
ora per il fascista s'addice il borghese..

Forza che è giunta l'ora, infuria la battaglia…

Quando un repubblichino omaggia un germano
alza il braccio destro al saluto romano.
ma se per caso incontra partigiani
per salutare alza entrambe le mani.

Forza che è giunta l'ora, infuria la battaglia…

In queste settimane, miei cari tedeschi
maturano le nespole persino sui peschi;
l'amato Duce e il Fuhrer ci davano per morti
ma noi partigiani siam sempre risorti.

Forza che è giunta l'ora, infuria la battaglia…


Dimmi bel giovane
Ecouter : Bandiera Rossa

Dimmi bel giovane
onesto e biondo
dimmi la patria
tua qual'è / tua qual'è

Adoro il popolo
la mia patria è il mondo
il pensier libero
è la mia fe' / è la mia fe'

La casa è di chi l'abita
è vile chi lo ignora
il tempo è dei filosofi /
il tempo è dei filosofi
La casa è di chi l'abita
è vile chi lo ignora
il tempo è dei filosofi /
la terra di chi la lavora

Addio mia bella
casetta addio
madre amatissima
e genitor / e genitor
Io pugno intrepido
per la Comune come Leonida
saprò morir x2

La casa è di chi l'abita…


Caserio
Ecouter : Sandra Mantovani

Lavoratori a voi diretto è il canto
Di questa mia canzon che sa di pianto
E che ricorda un baldo giovin forte
Che per amor di voi sfidò la morte.

A te Caserio ardea nella pupilla
De le vendette umane la scintilla
Ed alla plebe che lavora e geme
Donasti ogni tuo affetto e ogni tua speme.

Eri nello splendore della vita
E non vedesti che notte infinita
La notte dei dolori e della fame
Che incombe sull'immenso uman carname.

E ti levasti tu in atto di dolore
Di ignoti strazi altiero vendicatore
E t'avventasti tu 'si buono e mite
A scuoter l'alme schiave ed avvilite.

Tremarono i potenti all'atto fiero
E nuove insidie tesero al pensiero
Ma il popolo a cui l'anima donasti
Non ti comprese eppur tu non piegasti.

E i tuoi vent'anni una feral mattina
Donasti al mondo dalla ghigliottina
Al mondo vil la tua grand'alma pia
Alto gridando viva l'Anarchia.

Ma il dì s'appressa o bel ghigliottinato
Che il nome tuo verrà purificato
Quando sacre saran le vite umane
E diritto d'ognun la scienza e il pane.

Dormi Caserio entro la fredda terra
Donde ruggire udrai la final guerra
La gran battaglia contro gli oppressori
La pugna tra sfruttati e sfruttatori.

Voi che la vita e l'avvenir fatale
Offriste su l'altar dell'ideale
O falangi di morti sul lavoro
Vittime dell'altrui ozio e dell'oro.

Martiri ignoti o schiera benedetta
Già spunta il giorno della gran vendetta
De la giustizia già si leva il sole
Il popolo tiranni più non vuole.


Battan l’otto
Caterina Bueno - Ecouter : Caterina Bueno

Battan l'otto ma saranno le nove
I miei figlioli ma son digiuni ancora
Ma viva il coraggio ma chi lo sa portare
Infame società dacci mangiare

Viva il coraggio ma chi lo sa portare
L'anarchia la lo difenderebbe
Ma viva il coraggio ma chi lo sa portare
I miei bambini han fame chiedono pane

Da socialista anch'io mi voglio vestire
Beloo gli é l rosso rosse son le bandiere
Ma verrà qui giorno della rivoluzione
Infame societa dovrai pagare

Verrà qui giorni della rivoluzione
Verra qui giorno che la dovrai pagare
Ma verrà qui giorno della rossa bandiera
Infame societa dovrai pagare

Bella é vita più bello gli é l'onore
Amo mia moglie e la famiglia mia
Ma viva il coraggio ma chi lo sa portare
Infame societa dacci mangiare

Dei socialisti è pieno le galere
Bada governi infame maltrattatore
Ma verra qui giorno della rivoluzione
Infame societa dovrai pagare e


Partono gl’emigranti

Non piangere oi bella se devo partire
se devo restare lontano da te,
non piangere oi bella, non piangere mai
che presto, vedrai, ritorno da te.

Addio alla mia terra, addio alla mia casa
addio a tutto quello che lascio quaggiù;
o tornerò presto, o non tornerò mai,
soltanto il ricordo io porto con me.

Partono gli emigranti, partono per l'Europa
sotto lo sguardo della polizia;
Partono gli emigranti, partono per l'Europa
i deportati della borghesia.

Non piangere oi bella, non so quanto tempo
io devo restare a sudare quaggiù;
le notti son lunghe, non passano mai
e non posso mai averti per me.

Soltanto fatica, violenza e razzismo,
ma questa miseria più forza ci dà;
e cresce la rabbia, e cresce la voglia
la voglia di avere il mondo per me.

Partono gli emigranti, partono per l'Europa
sotto lo sguardo della polizia;
Partono gli emigranti, partono per l'Europa
i deportati della borghesiea


Inno dei malfattori

Ai gridi ed ai lamenti
di noi plebe tradita,
la lega dei potenti
si scosse impaurita;
e prenci e magistrati
gridaron coi signori
che siam degli arrabbiati,
dei rudi malfattori!

Folli non siam né tristi
né bruti né birbanti,
ma siam degli anarchisti
pel bene militanti;
al giusto, al ver mirando
strugger cerchiam gli errori,
perciò ci han messo la bando
col dirci malfattori!

(ritornello) Deh t’affretta a sorgere
o sol dell’avvenire
vivere vogliam liberi,
non vogliam più servire.

Natura, comun madre,
a niun nega i suoi frutti,
e caste ingorde e ladre
ruban quel ch’è di tutti
Che in comun si viva,
si goda e si lavori
tal è l’aspettativa
ch’abbiam noi malfattori

Chi spande l’impostura
avvolto in nera veste,
chi nega la natura
sfuggiam come la peste
Sfuggiam gli dei del cielo
e i falsi lor cultori,
del ver squarciamo il velo
perciò siam malfattori

(ritornello) Deh t’affretta…

Diviso han con le frodi
i popoli e terre,
da ciò gli ingiusti odi
e le feroci guerre.

Noi, che seguendo il vero,
gridiam in tutti i cori
che patria è il mondo intero,
ci chiaman malfattori

La chiesa e lo stato,
l’ingorda borghesia
contendono al creato
di libertà la via

Ma presto i dì verranno
che papa, re e signori
coi birri lor cadranno
per man dei malfattori

(ritornello) Deh t’affretta…

Noi del lavor siam figli
e col lavor concordi,
sfuggir vogliam gli artigli
dei vil padroni ingordi

Che il pane han trafugato
a noi lavoratori
e poscia han proclamato
che siam dei malfattori

Amor ritiene uniti
gli affetti naturali,
e non domanda riti
né lacci coniugali

Noi dai profan mercati
distor vogliam gli amori,
e sindaci e curati
ci chiaman malfattori

(ritornello) Deh t’affretta…

Leggi dannose e grame
di frode alti strumenti
secondan sol le brame
dei ricchi prepotenti

Dan pene a chi lavora,
onor a sfruttatori,
conferman poscia ancora
che siam dei malfattori

E allora vedremo sorgere
il sol dell’avvenir,
in pace potrem vivere
e in libertà gioir